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Riscaldamento centralizzato: costi e come funziona

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In questo articolo approfondiamo il tema di un riscaldamento centralizzato. Oltre a vedere la definizione, come è fatto e come funziona un impianto di riscaldamento centralizzato, analizzeremo le tematiche legate ai costi, alla manutenzione e al distacco dall’impianto centralizzato.

Un impianto centralizzato è una tipologia di impianti di riscaldamento in uso comune per fornire calore ad un intero edificio o un condominio. A differenza di un impianto autonomo dove ogni appartamento ha la sua caldaia personale, in un impianto di riscaldamento condominiale si ha una sorgente di calore unica per uno o più edifici del condominio. Vediamo subito come è fatto e come funziona.

Riscaldamento centralizzato: costi

Il costo del riscaldamento centralizzato si intende quanto paghiamo in bolletta. Questo costo deriva dalla ripartizione delle spese per il riscaldamento che comprende la bolletta con i consumi ed anche la manutenzione dell’impianto e della caldaia.

Rispetto ai consumi il costo della manutenzione annuale della caldaia è una cifra relativamente bassa, in media circa 2.000€ annui in base alla tipologia e dimensioni dell’impianto. Nel caso di costi di svuotamento e riempimento dell’impianto di riscaldamento per dover effettuare dei lavori sull’impianto possono arrivare a 500€, ma chi paga questi costi dipende se per esigenze condominiali o personali.

Tolti i costi della manutenzione, per quanto riguarda i consumi il costo dipende da diversi fattori come:

  • Ore di accensione dell’impianto
  • Zona climatica dell’edificio
  • Numero di appartamenti
  • Efficienza energetica dell’edificio
  • Eventuali distacchi e impianti autonomi

La ripartizione del costo prevede una componente del consumo della propria casa e una suddivisione delle spese fisse e non attribuibili ad un singolo appartamento. Parte di questi costi li deve sostenere anche chi ha effettuato il distacco dall’impianto centralizzato.

Sulla bolletta condominiale il consumo, ad esempio del gas metano, pesa circa il 40% della bolletta. Gli altri costi sono legati al trasporto del gas e costo della gestione del contatore, ed alle imposte che pesano quasi un altro 40% del costo totale.

Facendo un esempio un appartamento di 120 mq può spendere di costo di riscaldamento centralizzato all’anno dai 1.800€ ai 2.500€. Dal punto di vista economico il vantaggio tra un impianto centralizzato o uno autonomo dipende molto dall’utilizzo che ne facciamo.

Impianto di riscaldamento centralizzato: cosa comprende

La parte centrale di un impianto di riscaldamento centralizzato è situato in un locale condominiale comune adibito a centrale termica. Nella centrale troviamo i principali elementi compresi in un impianto centralizzato:

  • Generatore di calore (caldaia)
  • Vaso di espansione
  • Pompa di circolazione
  • Partenza della rete di distribuzione

Dalla centrale termica si diramano le tubazioni della rete o circuito di distribuzione che porta l’acqua calda verso i vari appartamenti. All’interno di ogni abitazione troviamo la parte terminale dell’impianto con funzione di trasferire il calore e comprende:

  • Corpi scaldanti
  • Valvole termostatiche
  • Contabilizzatori di calore

corpi scaldanti possono essere di diverse tipologie, quelli maggiormente utilizzati nelle abitazioni sono i classici radiatori o termosifoni e le nuove soluzioni di pannelli radianti per la realizzazione dei impianti di riscaldamento a pavimento.

Impianto di riscaldamento centralizzato con termovalvole

Ultimo tema ma non meno importante riguarda le valvole termostatiche e la contabilizzazione del calore obbligatorie da Giugno 2017 per un impianto centralizzato.

L’obbligo di installazione delle valvole e dei contabilizzatori dei calore è stato imposto con il Decreto Legislativo 102/2014 successivamente integrato dal DL 141/2016 riguardante l’attuazione della Direttiva Europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica. Per i criteri di ripartizione delle spese condominiali dei costi di riscaldamento si applica la Norma Tecnica UNI10200:2015.

Per capire se sei in regola oppure no, parla subito gratis con un esperto per evitare le sanzioni di un eventuale controllo.

Riscaldamento centralizzato: come funziona

Comprese le componenti dell’impianto vediamo come funziona un riscaldamento centralizzato. Possiamo schematizzare il suo funzionamento in tre passi:

  • Generazione
  • Distribuzione
  • Trasferimento

Nella prima fase di generazione l’elemento principale è la caldaia centralizzata. Questa ha il compito di scaldare l’acqua (fluido termovettore) che deve raggiungere tutti i corpi scaldanti dei vari appartamenti. Le caldaie possono essere di vario tipo tradizionale o come le moderne caldaie a condensazione e sono generalmente alimentate a metano.

La fase di distribuzione comprende diversi elementi. Il vaso di espansione, che ha il ruolo di mantenere la corretta pressione delle tubazioni ed assorbire il dilatamento termico dell’acqua dallo stato di densità massima (fredda) ad impianto spento a quello di densità minima (calda) ad impianto funzionante.

Successivamente la pompa di circolazione ha il ruolo di far circolare l’acqua nel modo corretto all’interno delle tubazione del circuito di distribuzione fino ai corpi scaldanti. La rete è un circuito chiuso composto da una mandata (acqua calda inviata) ed un ritorno (acqua fredda che torna in caldaia).

La parte finale è il trasferimento di calore da parte dei corpi scaldanti. Il principio fisico del trasferimento del calore dei terminali è l’irraggiamento e convezione. Qualsiasi terminale li utilizza entrambi ma con percentuali diverse. I radiatori classici utilizzano per oltre il 70% la convezione, cioè il riscaldamento dell’aria circostante a contatto con il termosifone.

Al contrario i pannelli radianti (es. un riscaldamento a pavimento) usano prevalentemente l’irraggiamento, cioè delle onde elettromagnetiche che scaldano oggetti e cose che a loro volta rilasciano il calore (per capirci lo stesso principio del sole).

Orari di accensione del riscaldamento

Per quanto riguarda gli orari di accensione di un riscaldamento centralizzato bisogna attenersi alla seguente tabella delle zone climatiche. Ad esempio Roma è nella Zona D ed il riscaldamento può stare acceso 12 ore dal 1° Novembre al 15 Aprile. Mentre Milano che si trova in Zona E può avere un orario di 14 ore dal 15 Ottobre al 15 Aprile.

Zone Climatiche Gradi Giorno Periodo di esercizio riscaldamento Ore accensione Località
Zona A GG < 600 1° Dicembre – 15 Marzo 6 ore Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle
Zona B 600 < GG < 900 1° Dicembre – 31 Marzo 8 ore Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani
Zona C 900 < GG < 1400 15 Novembre – 31 Marzo 10 ore Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto
Zona D 1400 < GG < 2100 1° Novembre – 15 Aprile 12 ore Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forli’, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo
Zona E 2100 < GG < 3000 15 Ottobre – 15 Aprile 14 ore Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vicenza
Zona F GG > 3000 200 gg. dal 15 Ottobre Nessu limite Belluno, Cuneo

Le zone climatiche con gli orari del riscaldamento ed altre regole relative agli impianti termici sono normate dal DPR del 26 agosto 1993, n. 412 Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia“.

All’interno del decreto viene anche definita la temperatura interna di riferimento per una abitazione che deve essere di 20° C con una tolleranza di 2°C. (18/22°C).

Se il riscaldamento non funziona?

Hai problemi con il riscaldamento che non si accende? Hai dei termosifoni freddi che non si scaldano? In generale se il riscaldamento non funziona o funziona male come prima cosa ci si deve rivolgere ad un tecnico per capire se il problema è nella parte interna di casa o sull’impianto centralizzato comune. Nel primo caso si può risolvere da soli, nel secondo è necessario parlare con l’amministratore, magari mettendolo in contatto con il tuo tecnico. Chiedi subito di parlare gratis con un esperto di riscaldamento della tua città.

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